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Il contenzioso sanitario

I più aggiornati dati statistici confermano in modo inequivocabile come il contenzioso sanitario abbia assunto un peso in altri tempi inimmaginabile determinando l’affermarsi nell’utenza di un sempre maggiore sentimento di sfiducia nei confronti dei servizi sanitari, siano essi pubblici che privati.  
Tale paradigma relazionale definisce nuovi equilibri valutativi tra l’adeguatezza della condotta sanitaria e le aspettative dei pazienti. Inoltre, le moderne tecnologie al servizio dell’arte medica, l’assenza di una specifica normativa ed una giusta dose di speculazione mediatica definiscono nel cittadino una mutata percezione della nozione di "diritto alla salute", una crescente aspettativa circa i risultati della scienza medica nonché un inappropriato modo di intendere il significato di "errore".
Su tali basi, oggi, le richieste di risarcimento del danno collegate all’attività professionale medica e degli esercenti le professioni sanitarie coinvolgono 1 operatore su 15: il risultato che ne discende -meno serenità lavorativa, medicina difensiva, processi di cura poco funzionali, elevati costi sociali- configura un’equazione di fattori anacronistici ed antieconomici non più adeguati rispetto ai livelli di civilizzazione normativa e sociale raggiunti in altri contesti, evoluzione che, tuttavia, avrebbe dovuto prioritariamente interessare la sanità.
L’unica "evoluzione" che è data conoscere è quella giurisprudenziale che si sta attestando su orientamenti che poco aiutano a riequilibrare il rapporto medico-paziente, propendendo ad affermare un concetto giuridico di colpevolezza e di responsabilità professionale la cui esimente risulta al limite della irraggiungibilità.
La quotidianità lavorativa del medico e delle professioni sanitarie è ormai quella di districarsi in un labirinto di ostacoli che si celano dietro qualunque condotta, sebbene adeguata, e l’attenzione che si pone a non incorrere in "errori", talvolta è la fonte dell’errore stesso.
Non v’è dubbio che il ripristino della serenità lavorativa in sanità, per consegnare all’utente un’assistenza puntuale, appropriata e lontana da uno spesso strumentale contenzioso, rappresenta un appuntamento che il legislatore e la società tutta devono calendarizzare tra le loro priorità assolute.

 
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